Lo strip di Vucinic
Il finto perbenismo italiano sembra non avere mai fine: le veline possono ballare mezze nude in prima serata, la televisione mostra più tette e culi del Moulin Rouge, ma esultare in mutande è un fatto inaccettabile!
Il tutto ha avuto inizio durante la partita fra la Roma e il Cagliari: dopo aver segnato il gol del 3 a 2, Mirko Vucinic ha esultato togliendosi i pantaloncini. Da subito si è scatenato un mezzo putiferio: il cielo si è oscurato e il velo del tempio del perbenisti si è stappato in due. Tutti a dire che certi gesti non sono tollerabili (mi domando dove fossero queste persone durante lo spogliarello in campo di Sabrina Ferilli in occasione dello scudetto della Roma, gesto da tutti considerato un gesto goliardico).
Ammetto che personalmente trovo già eccessivo l'ammonizione per i giocatori che si tolgono in campo la maglietta, ma nell'ottica di questo regolamento posso capire l'ammonizione per il giocatore. Dandomi parzialmente ragione, oggi il giudice sportivo ha deciso di non sanzionare ulteriormente l'attaccante della Roma. C'è chi non ha digerito tale decisione: un tifoso della Roma, infatti, avrebbe denunciato Vucinic presso la giustizia ordinaria per atti osceni in luogo pubblico.
Secondo me si è perso il senso della misura. Mettiamo in croce un capro espiatorio per metterci a posto con la coscienza e credere di ottenere onori e gloria difensori di una presunta moralità. Ma se quella fosse la vera moralità e se la vista di un paio di mutande ferisse così fortemente la nostra sensibilità, allora non dovremmo neppure avere le veline o tutte le mattina non dovrei vedere fuori dalla stazione ferroviaria un cartellone pubblicitario alto quattro metri con giocatori di calcio in mutande con tanto di pacco modificato in Photoshop per sembrare più grande... ma in fondo quello è mercato e allora la sensibilità personale cambia...
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