Nek non la pensa come Povia


In molti hanno commentato la presunta posizione di Povia in tema di omosessualità. Oggi è il turno di un suo collega, Nek.
In occasione della presentazione del suo nuovo album "Un'altra direzione", il cantante ha affermato: «Non voglio entrare nel merito della creatività di Povia. Ma sui gay non la penso così. Mi sembra un'affermazione un po' forte, quella di cui si parla. Non credo che si debba guarire dall'essere gay. Ho molti amici gay che si sentono così dalla nascita».
L'affermazione ha riscontrato il plauso dell'Arcigay che ha così commentato la dichiarazione: «Bravo Nek! Riteniamo importante che molti personaggi della musica italiana affermino con semplicità che l'omosessualità è un'orientamento sessuale naturale come ogni altro. Dopo Niccolò Agliardi e Iva Zanicchi, fa piacere sentire un altro cantore degli amori in musica essere portavoce della felicità di tutte le persone, aldilà del proprio orientamento sessuale».

Intanto continua la bufera su Povia: altre critiche giungono dal discografico Angelo Carrara che in un'intervista rilasciata a "Io Donna" dichiara di aver rotto i rapporti lavorativi con il cantante da mesi. Una delle cause sarebbe il polverone sollevato dalla canzone Luca era gay: Carrara afferma che la canzone è ispirata alla vera storia di un suo amico e si è sentito molto offeso dalle dichiarazioni rilasciate da Povia ai giornali sull'omosessualità come malattia. A rendere inevitabile la rottura fra i due sarebbe intervenuto anche un altro motivo ben più serio: il mancato versamento, da parte di Povia, dei proventi del suo tormentone "I bambini fanno oh", promessi nel 2005 per la costruzione di un ospedale e di una scuola in Darfour.
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