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Iraq: in aumento torture ed omicidi contro i gay

L'associazione newyorkese "Humans Rights Watch" (Hrw) ha diffuso un rapporto di 67 pagine che denunzia come «centinaia di gay o semplicemente persone sospettate di essere tali» siano state uccise «dalle milizie che da gennaio imperversano a Baghdad e in altre città irachene». Il fatto è reso ancor più grave se si considera che in tali omicidi sarebbero coinvolte anche forze di sicurezza del governo.
Tali episodi sarebbero iniziati quest'anno a Sadr City (distretto di Baghdad), un tempo dominato dalle milizie sciite, e che poi si sono estesi a molte altre città del Paese. Il copione è sempre lo stesso: le vittime vengono prelevate e portate in strada; qui vengono torturate ed interrogate per cercare di estorcere il nome di altri possibili "colpevoli" e poi, dopo l'esecuzione, i loro corpi mutilati vengono lasciati a monito del quartiere.
In Medio Oriente l'omosessualità è proibita quasi ovunque ma le condizioni per gay e lesbiche Irachene sono nettamente peggiorate da quando le forze armate americane hanno rovesciato Saddam Hussein e le milizie religiose hanno registrato una crescita di potere.


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