Slip o boxer?


L'estate è indubbiamente un tempo propizio per notizie inutili e frivole. Non mancano neppure i sondaggi e navigando in rete mi sono imbattuto nella classica domanda "Slip o boxer?". Le pagine che si pongono questa domanda sono tantissime, ma dai risultati ne esce una netta vittoria dei boxer, la cui percentuale di preferenza (calcolata sulla media dei sondaggi di diversi siti) si aggira intorno al 66% contro un 32% degli slip e il 2% che sostiene di non indossare intimo.
Giusto per rendere un po' più interessante la notizia, proviamo a scoprire qualche curiosità su entrambi gli indumenti.
Il termine "mutanda" deriva dal gerundivo del verbo latino "muto-as-avi-atum-mutare" che significa "da cambiarsi". Inizialmente le loro dimensioni erano molto maggiori rispetto a quelle attuali e il modello maschile non copriva solo le parti intime, ma anche gambe, busto e braccia.
Per l'arrivo dei boxer è necessario attendere il 1925, quando Jacob Golomb -fondatore della Everlast- ideò dei pantaloncini sorretti da un elastico anziché da una cinghia di cuoio come erano soliti usare i pugili a quell'epoca. Il loro nome e la loro origine, infatti, è proprio quella dei pantaloncini utilizzati dai pugili (in inglese boxer). La loro popolarità crebbe negli anni ottanta, anche grazie ad uno spot della Levis che mostrava Nick Kamen che entrava in una lavanderia utilizzandone un paio (video). Negli anni novanta ha iniziato a diffondersi soprattutto in Europa un nuovo modello di boxer, molto più aderenti dei precedenti su vita e cosce.
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