La dimensione media del pene è diminuita del 10% in sessant'anni
Un'equipe del Centro regionale di crioconservazione dei gameti maschili dell'università degli Studi di Padova ha condotto un singola studio. Righello alla mano, ha misurato il pene a 2.123 diciottenni veneti con lo scopo di tracciare una statistica sull'evoluzione di quelle misure nel corso del tempo.
Il risultato è stato poco gratificante: gli studi hanno evidenziato come negli ultimi sessant'anni sia cresciuta l'altezza media (negli uomini attualmente è risultata essere 1,79 metri) e l'obesità (rilevata nella misura di un ragazzo su quattro). Allo stesso tempo la misura media del pene si è ridotta di quasi il 10% rispetto a sessant'anni fa e dell'1% rispetto al 2001. Il calcolo è stato fatto sul pene a riposo, risultando in base al campione esaminato di 8,9 centimetri contro i 9,7 di media del 1950. Lo studio ha rilevato anche un aumento dei casi di "micropene" (ossia con dimensioni inferiori ai 5 cm a riposo) riscontrati nel 3,5% dei ragazzi presi in esame.
L'equipe ipotizza che la causa di questa diminuzione delle misure sia da imputare all'inquinamento ambientale con i suoi effetti anti-androgenici legati a diossine, pesticidi, metalli pesanti, additivi di plastiche, vernici e materiali tossici liberati dai detergenti.
La riduzione degli androgeni nell'organismo, i cui effetti negativi sullo sviluppo del pene iniziano già in fase embrionale per proseguire fino alla fine dell'età dello sviluppo, sono legati anche allo sviluppo di tumori e all'aumento della sterilità. Aspetti, quest'ultimi, non di poco rilievo: non a caso gli studiosi sottolineano che il problema non sia di per sé nella diminuzione delle dimensioni del pene ma la diminuzione della capacità sessuale delle nuove generazioni.
Via Gay.it