La nascita dell'Arcigay
Era il 9 dicembre del 1980, la cronaca aveva da poco registrato il suicidio di due ragazzi di Giarre (CT) che si erano tolti la vita dopo che la notizia del loro amore si era diffusa per tutto il paese. A Palermo nasce il primo circolo dell'Arci Gay, seguito a breve dalla nascita altri circoli che, comunque, rimasero un'emanazione della Commissione Nazionale Diritti Civili dell'Arci. Promotore dell'Arci Gay è Don Marco Bisceglia, prete cattolico dell'area del dissenso.
Nel 1982, alla presenza dei dirigenti nazionali dell'Arci, si tiene la prima riunione nazionale dei circoli Arci Gay: ancor oggi quell'appuntamento viene considerato come il primo congresso nazionale dell'associazione.
Nel 1984 i vari circoli concordano sulla necessità di consolidare e costruire una più significativa presenza sul territorio nazionale: quella necessità porterà l'anno successivo alla nascita dell'Arcigay.
Il gruppo, nato come costola dell'Arci, trasforma in un'associazione vera e propria con un direttivo, un presidente e un segretario nazionale. Il primo presidente eletto è Beppe Ramina, affiancato dal segretario Franco Grillini. La sede nazionale viene stabilita a Bologna presso il Cassero di Porta Saragozza.
In quegli anni l'associazione canalizza i suoi sforzi nella lotta e prevenzione dell'Aids e nel tentativo di combattere gli stereotipi e il razzismo attraverso la diffusione attraverso i media tradizionali di articoli ed interventi.
Nel 1989 trecento lesbiche si incontrano a Verona per discutere di impegno politico: il discorso porterà l'anno successivo alla nascita di Arcigay Donna.
Nell'aprile del 1994 l'associazione muta la sua denominazione in Arcigay Arcilesbica, inserendo nello statuto una quota del 50% di presenza negli organismi dirigenti per ambo i sessi.
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