Amnesty Italia: «I diritti umani non si assegnano ai più meritevoli»
Immigrati, rom ed omosessuali. Sono loro le principali vittime di abusi, almeno stando a quanto emerso dal rapporto annuale stilato dalla sezione italiana di Amnesty International.
Tra i temi trattati, le morti sospette, i pestaggi e i maltrattamenti effettuati dalle forze dell'ordine: dopo la condanna di 27 tra agenti e dirigenti della polizia per abusi commessi nel 2001 nella scuola Diaz di Genova in occasione del G8, «l'Italia non ha né istituito un organismo indipendente di indagine sugli abusi commessi dalla polizia, né ha introdotto il reato di tortura nel Codice penale, impedendo di punire i responsabili in maniera proporzionata alla gravità della loro condotta». Tra i presunti abusi abusi segnalati, l'aggessione ed il pestaggio di Emmanuel Bonsu e le morti di Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi, e Gabriele Sandri.
Altre preoccupazioni di Amnesty riguardano il cosiddetto "pacchetto sicurezza" ed alcune delle sue norme considerate discriminatorie. In particolare gli sgomberi forzati dei rom rischia di mettere a repentaglio i loro diritti, così come a loro è negato un equo accesso all'istruzione, alle cure sanitarie e all'occupazione.
Segnalata anche la mancanza di diritti peri migranti che chiedono asilo che vengono respinti verso Paesi che non rispettano le convenzioni internazionali. «I diritti umani non si assegnano ai più meritevoli -ha dichiarato Giusy D'Alconzo- Queste norme del pacchetto sicurezza, poi, che risultati hanno dato? Non ci sembra che l’insicurezza nella vita degli immigrati abbia portato maggiore sicurezza agli italiani».
Il rapporto, infine, evidenzia come nel 2009 siano aumentati gli attacchi contro la comunità gay italiana.