No al bavaglio
Con questo post Gayburg desidera unirsi alla protesta mediatica e popolare contro quella che è stata ormai ribattezzata "Legge bagaglio" e che potrebbe entrare in vigore nei prossimi giorni.
Per farlo ripropongo la trascrizione del con il quale Milena Gabanelli ha aperto qualche ora fa la puntata di "Report":
In questi giorni andrà in votazione una legge che vieterà di dare notizia d'indagine prima delle udienze preliminari. Vuol dire che verremo a conoscenza dei fatti dopo due o tre anni. Per esempio se fosse in vigore adesso non sapremmo nulla dello scandalo che riguarda i grandi appalti.
Inoltre gli autori di riprese o registrazioni effettuate senza il consenso dei diretti interessati rischiano fino a quattro anni di carcere a meno che non si tratti di giornalisti professionisti: una distinzione sottile ma di sostanza perché una buona parte dei giornalisti televisivi che lavorano nei programmi d'inchiesta sono iscritti all'albo pubblicisti. Circa la metà di quelli che lavorano per noi, per le Iene, per Striscia o i filmaker di Exit. Bene. Non potranno più entrare dentro gli ospedali, per esempio, e documentare come alcuni medici trattano i pazienti oppure dentro i cantieri dove vengono violate le norme che riguardano la sicurezza sul lavoro. Raccogliere abusi, soprusi, documentare evasioni, truffe, corruzioni.
Siccome un'informazione completa serve a scegliere in libertà e i destinatari di questa informazione siete voi, valutate. Se non siete d'accordo fatevi sentire nelle sedi competenti perché a breve sarà legge.
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