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Un blog, una vergogna

Si chiama "Si può cambiare" ed è un blog che si prefigge di pubblicare del materiale pseudo-scientifico per dimostrare che l'omosessualità sua "curabile". Sono molti i riferimenti alle contestate teorie di Joseph Nicolosi (di cui molto si è parlato in questi giorni per un suo convegno tenutosi a Brescia), così come molti sono i riferimenti religiosi spesso sconfinanti nel fanatismo.
A far venire la pelle d'oca non sono solo i post, ma anche i commenti (chissà se reali) dove è possibile leggere frasi del tipo: «Sono un ragazzo di 27 anni cattolico e felice di combattere le mie pulsioni omosessuali» o, ancora, «Chi non ha mai provato la sofferenza a causa di un'omosessualità indesiderata non può capire...io purtroppo la conosco bene». Altri utenti, invece, vanno in auto di chi si professa ateo, precisando »Se non credi in Dio prova la terapia riparativa; il mezzo è più complicato ma il traguardo è lo stesso».
Al di là di tutto (la totale assenza di commenti di persone che dissentano e la grande abbondanza di commenti sono anonimi mi puzza un po'...) viene da chiedersi se davvero questi siti, che cercano di convincere che l'omosessualità sia una malattia e non una condizione umana del tutto naturale, possano in qualche modo riuscire ad inculcare le loro idee nella mente di qualcuno fino a ridurla alla negazione della propria natura come raccontato nei commenti.
Il tutto nel nome di Dio e della scienza come scudi per nascondere solo la propria paura del diverso e come negazione della medicina ufficiale (che non mi stancherò mai di ripetere di come riconosca l'omosessualità come un fenomeno del tutto naturale) e del messaggio d'amore verso il prossimo delle scritture 8sove mi pare si parli più di rispetto dell'uomo che di caccia alle streghe e di annullamento dell'essere di chi è diverso da noi...).


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