Milano: non può donare il sangue perché è gay
L'ospedale Gaetano Pini di Milano si è tristemente aggiunto all'elenco degli istituti che non accettano donazioni di sangue dagli omosessuali. La denuncia è arrivata dalle pagine del blog di Gabriele, un donatore che nel corso degli ultimi otto anni si era prestato ad oltre 20 prelievi. Ora, però, il suo sangue non interessa più alla struttura milanese.
Nel blog, Gabriele racconta di come si fosse presentato normalmente in ospedale e di come le infermiere gli avessero dato il solito foglio da compilare con domande su eventuali contatti con sangue infetto, sulle abitudini sessuali e su eventuali viaggi all'estero. Poi la dottoressa responsabile l'ha ricevuto per la consueta visita. «Mi guarda dritto negli occhi -racconta Gabriele- ma è un po' titubante. "Gabriele è già da un po' che volevo parlarti ma non ho avuto occasione. Come sai ci siamo uniti al Policlinico, adesso dipendiamo da loro. Le direttive del Policlinico sono chiare, non possiamo accettare donatori omosessuali. Io non sono d'accordo, ma devo rispondere a dei superiori. Mi dispiace tantissimo. Io oggi non me la sento e non posso farti donare"».
Gabriele ha una relazione stabile e negli ultimi otto anni ha sempre dichiarato la propria omosessualità.
Immediata la reazione di Paola Concia, deputata del Pd, che ha dichiarato. «In Italia ci sono nove milioni di italiani che vanno a prostitute. Loro posso donare il sangue e i gay no? Siamo cittadini come gli altri e devono piantarla di trattarci come persone di serie B. E' ora di farla finita. Se è vero che le Regioni hanno una loro autonomia, questo non vuol dire che si possano discriminare le persone omosessuali».
Paola Concia presenterà anche un'interrogazione parlamentare al ministro della Salute, portando in aula della documentazione che dimostra come non ci sia alcun fondamento scientifico alla decisione del Gaetano Pini. L'interrogazione verrà firmata anche da Livia Turco, ministro della Salute dal 2006 al 2008.
Dal canto suo Amedeo Tropiano, il direttore sanitario della struttura, ha spiegato l'accaduto sostenendo che «Il Gaetano Pini aderisce al protocollo per la medicina trasfusionale della Città di Milano, di cui è capofila il Policlinico, e a cui aderisce anche il Fatebenefratelli».
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