Grande Fratello: nel passato di Raoul Tulli un film softcore
Forse qualcuno dovrebbe spiegare agli autori del Grande Fratello che la presenza di una telecamera rossa nel logo della trasmissione non significa che ci debba essere per forza un'attinenza con i film a luci rosse...
E così, dopo la comparsa in un film hard gay di Matteo Casnici, le immagini da cubista di Roberto Manfredini è il turno di Raoul Tulli.
Entrato in trasmissione nel corso della quattordicesima puntata, è stato presentato come un macellaio di Roma. Frugando un po' nel suo passato, però, si scopre che al suo attivo c'è anche una partecipazione in un film softcore del 2001, dal titolo "Belle da morire" (nel quale utilizzava il non troppo dissimile pseudonimo di Raul Elvio Tulli). Al suo attivo anche alcuni lavori da stripman.
Raoul non è nuovo neppure al mondo televisivo: ha partecipato una puntata de "I raccomandati" su RaiUno e in un'altra di "Ciao Darwin 6" come membro della squadra dell'amor profano (protagonista di qualche brutta figura riguardo alla sua cultura generale nel gioco del "viaggio del tempo" nonché messo in bella mostra nella sfilata di moda mentre indossava solo un tanga attillato).
Ma, tornando al Grande Fratello, è possibile che sia solo una coincidenza se un un numero così elevato di partecipanti ha avuto in passato dei lavori legati alla sensualità del proprio corpo?
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