L'amante di Leonardo da Vinci nel volto della Gioconda
Silvano Vinceti (presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali) ha dichiarato che il volto della Gioconda è in realtà quello del Salai, l'apprendista di Leonardo da Vinci nonché il suo possibile modello ed amante.
La storia racconta di come Salai, il cui vero nome era Gian Giacomo Caprotti, fosse giovane ed effeminato e di come abbia prestato servizio presso Leonardo per 25 anni. Motivo che ha portato a credere che possa aver posato per lui più volte, il che spiegherebbe alcune somiglianze fra il naso e la bocca della Gioconda con quelli di San Giovanni Battista e dell'Angelo incarnato in altre due opere dell'artista: l'ipotesi è che in tutti i tre casi il modello fosse sempre lo stesso, ossia Salai.
Vincenti sostiene, infine, che lo stesso Leonardo abbia lasciato alcune tracce, come le lettere "L" ed "S" che sarebbero state dipinte negli occhi della Gioconda.
Questa tessi, però, pare non convinca il Louvre, il museo parigino che custodisce l'opera, che ha immediatamente sottolineato come siano stete eseguite prove di laboratorio sul dipinto nel 2004 e nel 2009, senza che fosse mai stata trovata alcuna traccia di lettere o scritte. Inoltre viene contestato come si sia giunti ad una tesi basandosi solo su delle riproduzioni, senza aver mai avuto accesso all'opera originale.
In risposta Vinceti si è reso disponibile a recarsi in Francia con il suo team per esaminare l'originale e tentare di dimostrare la correttezza delle loro ricerche.
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