Quando l'omofobia diventa criminale
Ci sono figure professionali in cui non c'è spazio per razzismi o odi personali. Quella del medico è una di queste.
Ma cosa potrebbe succedere se un dottore dovesse scegliere di agire in base al suo odio personale e non secondo la deontologia professionale? Una possibile risposta ci arriva dalla cronaca.
Il protagonista della vicenda è Steve Hardie, un podologo con un forte odio e disprezzo nei confronti dei gay. Un'omofobia così forte da non essere in grado di lasciarla fuori dal suo lavoro. E così, ogni qualvolta aveva anche solo un lieve sospetto che il suo paziente potesse essere omosessuale, lui trovava qualche scusa per farsi sostituire in modo da non doverlo neppure toccare.
Tale atteggiamento sembrerebbe già di per sé poco professionale, ma è proprio quando non riusciva a farsi sostituire che Hardie dava il peggio di sé. Forte del suo odio, prescriveva volutamente delle cure sbagliate o inutili che in alcuni casi procuravano anche il peggioramento dello stato di salute del paziente.
Una prassi che non è passata inosservata ed alcuni suoi pazienti hanno deciso di sporgere denunzia: ora l'uomo è sotto processo per abuso della professione medica.
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