I nuovi VIP (personalmente preferivo quelli vecchi)
Quando ho letto un commento in cui un lettore mi suggeriva di scrivere un pezzo su Nando Colelli, la mia prima reazione è stata quella di chiedermi: «Ma chi diavolo è Nando Colelli?». Una breve ricerca su Internet e la visione dell'intervista segnalata mi hanno chiarito il dubbio: è uno dei concorrenti dell'undicesima edizione del "Grande Fratello". Curioso che non lo sapessi, anche perché è lui stesso a precisare «Ormai so un vip!».
Il video in questione è un servizio shock trasmesso mercoledì scorso da "Le Iene", nel quale l'ex-gieffino viene seguito dalle telecamere per un'intera settimana.
Tra fasi in un italiano quasi stentato, pronunce sbagliate, la probabile inconsapevolezza dell'esistenza del congiuntivo e un po' di ignoranza geografica (Barletta non è certo un nome di città così sconosciuto, ndr) Nando si racconta. Racconta di come ormai sia famoso e pronto a fare l'attore o il cabarettista e di come oggi venga pagato migliaia di euro per una serata.
Ma quel che forse stupisce maggiormente, è il fatto che nelle immagini si veda una folla di persone che lo considerano quasi un mito, pronte a fotografarlo, ad acclamarlo o a pagare anche 50 euro per vederlo. Il tutto per non aver fatto assolutamente nulla, ma di averlo fatto davanti ad una telecamera.
Anzi, qualcosa ha fatto: ha finto. E' lui stesso a raccontare come alcune sue azioni fossero volte solo a raccogliere quanta più popolarità possibile, anche se così facendo avrebbe dovuto usare altre persone per raggiungere i suoi scopi. A proposito della storia d'amore con Margherita afferma: «Gli amici mi avevano consigliato di fidanzarmi dentro la casa perché così duri di più e diventi più famoso [...] 'Sta storia d'amore è proprio una miniera d'oro, sennò sparivo come altra gente».
Poi, quasi avessimo a che fare con dottor Jekyll e Mister Hyde, in un altro passaggio in cui parlava di film hard non esita a dichiarare il suo amore per lei (a Margherita, non alla donna che era nella sua camera all'arrivo delle telecamere, ndr): «Mi affascina il mondo dei film porno perché se sc*pa e poi te pagano pure. Te sc*pi delle belle fi**e da para. Però Margherita io ti amo, lo sai».
D'altra parte lui stesso ammette: «Se mettiamo non facevo questo, andavo a lavorà». E, visto che a "lavorà" non ci va più, eccolo lì a far poco o niente con compensi che un operaio guadagna in un mesi di duro lavoro, mentre qualcuno è lì in fila bramoso di vederlo e pronto ad avvalorare la sua convinzione di essere un vip.
Se il racconto riguardasse solo il suo ego gonfiato e i compensi sproporzionati, sarebbe possibile chiudere qui il post. Ma purtroppo non è così. Una riflessione va anche a quali possono essere i danni nel dare così tanta visibilità (che purtroppo poi diviene spesso anche ammirazione da parte del pubblico) ad un personaggio così insipido che non ha alle spalle alcun merito che possa giustificare il suo status. Nell'intervista singola (da lui stessa chiesta perché riservata ai vip come lui), Nando parla anche di omosessualità e lo fa con la peggior carica di ignoranza e di omofobia possibile.
Alla domanda «Che cos'è l'omosessualità?» esordisce con un «Persone quelle gay, però io ce sto a distanza perché i gay non me piace proprio». Preconcetto e difficoltà nell'uso di singolari e plurali a parte, il peggio di sé viene dato nella domanda successiva: «Se il tuo migliore amico ti dicesse che è gay, tu cosa gli diresti?» «Pigliate una pasticca e guarisci che c'hai solo da curà».
Bel felice che lui non sia il mio miglior amico e forte della convinzione che forse sarebbe lui a dover curare la propria omofobia, rimango terrorizzato davanti all'idea che qualcuno lo possa considerare un esempio da seguire e, magari, sia anche pronto a dar credito alle sue affermazioni.
Che dire? Se questi sono i nuovi vip, non è che si potrebbero riavere indietro quelli vecchi?