L'applicazione iPhone per "curare" i gay
Premesso che l'omosessualità non è una malattia e, pertanto, non è "curabile" né tantomeno "modificabile" nel tempo, esistono dei gruppi che non vogliono accettare la realtà dei fatti e che si ostinano ad inventarsi autonomamente delle tesi curiose campate su opinioni del tutto personali e prive di fondamenti scientifici.
La Exodus International, un'associazione di cristiani conservatori, è una di queste realtà. Non paga di spendere il proprio tempo nel tentate di convincere la gente che dall'omosessualità si possa "guarire" grazie all'aiuto della preghiera (e nel mondo ci sarebbero cause ben più nobili da perseguire e gente ben più bisognosa da aiutare, ndr), l'associazione ha decido di alzare il tiro e di utilizzare le nuove tecnologie per raggiungere un target caratterizzato da menti più facilmente plagiabili, come quelle degli adolescenti che si stanno scoprendo gay. È così che hanno realizzato una loro applicazione per iPhone che promette di fornire le istruzioni per rendere eterosessuali gli omosessuali. Nella scheda si legge: «Exodus International è la più grande organizzazione al mondo di individui e famiglia colpiti dall'omosessualità. Con oltre 35 anni di esperienza, Exodus ha lo scopo di incoraggiare, educare e preparare il Corpo di Cristo ad affrontare il problema dell'omosessualità con grazia e verità».
A far scaturire le polemiche non è solo l'applicazione in sé, ma anche il fatto che la Apple abbia pubblicato senza problemi l'applicazione nel proprio store, attribuendogli un voto di 4+ (il che significa che i suoi contenuti non sono stati ritenuti offensivi).
L'associazione Truth Wins Out ha organizzato una petizione -che al momento ha già raccolto più di 100mila adesioni- per chiedere all'azienda di Cupertino la rimozione dell'applicazione, denunciando come la «Exodus punta ad obiettivi vulnerabili, come gli adolescenti lgbt che sono più inclini al suicidio, con il messaggio che il loro orientamento sessuale è "un peccato che renderà il vostro cuore malato e contraffatto", contribuendo e legittimando l'ostracismo delle famiglie verso questi giovani». Inoltre si sottolinea come la scelta di Apple sia in netto contrasto con la loro politica di vietare applicazioni antisemite o razziste.
Update 23/03: L'ondata di proteste ha portato la Apple a decidere di fare marcia indietro e di ritirare l'applicazione dal proprio store. La petizione aveva raggiunto le oltre 149mila firme raccolte.