La Westboro Baptist Church contro Liz Taylor: «Ha sostenuto i gay, è all'inferno»
Per Liz Taylor, l'attrice scomparsa lo scorso 23 marzo, non ci sarà pace neppure dopo la morte. A dichiarargli guerra è la Westboro Baptist Church del Kansas, un gruppo che si definisce una chiesa indipendente nonostante nelle loro azioni si vede ben poco di quel messaggio di amore universale che dovrebbe animarli (tant'è che viene considerato un "gruppo d'odio" monitorato da alcune agenzie federali statunitensi).
Animati da un forte spirito omofobo, il loro nome è divenuto tristemente famoso per i loro odiosi picchetti contro la comunità gay in occasione di numerosi funerali. Tutto ebbe inizio nel lontano 1998, quando organizzarono un picchetto ai funerali di Matthew Shepard, un ragazzo ucciso per la sua omosessualità, nel tentativo di non permettere ai suoi cari di dargli quell'ultimo saluto che meritava. Poi, negli anni successivi, nel loro mirino sono finiti anche Carrie French, Matthew Snyder, Gordon B. Hinckley, Michael Jackson e Christina Green (un bambino di soli 9 anni). Il tutto nel presunto nome di Dio e con slogan secondo i quali Dio odierebbe i gay (mi sbaglierò, ma secondo me è proprio questa gente a stargli molto di più sulle scatole, ndr).
Ora hanno preannunciato di voler disturbare anche i funerali di Liz Taylor, a loro parere colpevole di aver sostenuto la causa omosessuale. In un commento pubblicato su Twitter, la portavoce del gruppo (e figlia del pastore Fred Phelps, capo della setta) ha annunciato un picchetto, dichiarando: «Non riposerà in pace Elizabeth Taylor, che ha passato la vita nell'adulterio e sostenuto fr*ci orgogliosi» (il termine volgare è l'esatta traduzione di quello da lei scelto, ndr). Ed ancora, «Oggi maledicono il suo nome all'inferno. Westboro farà un picchetto al funerale!».