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Un nuovo rinvio per la legge contro l'omofobia

Il voto a Montecitorio era in programma ieri, ma il tutto è stato rimandato a martedì prossimo. Ancora una volta, dunque, la legge contro l'omofobia passa in secondo piano.
Nonostante i continui episodi di violenza che si registrano per il Paese, pare sempre più evidente che questa non sia una priorità per il Governo. Anzi, a conti fatti pare proprio che non se ne voglia parlare (e i continui rinvii non fanno che sostenere questa ipotesi) tanto più che anche il responso sembra ormai scontato: fatti due conti sui voti espressi in commissione, Lega, Pdl e Udc potrebbero chiudere il tutto invocando la pregiudiziale di incostituzionalità (così come già avvenuto nel 2009). Una soluzione che permetterebbe la chiusura del capitolo senza neppure bisogno di una discussione (e di dichiarazioni) in aula.
In giornata, davanti a Montecitorio, si è tenuto anche un sit-in di alcuni attivisti che manifestavano a favore della legge. Il tutto passato quasi inosservato se non per un breve intervento in Senato di Paola Concia (Pd) che ha dichiarato: «Voglio informare i colleghi che dalle 15 di questo pomeriggio si sta tenendo una manifestazione fuori da Montecitorio per sostenere la legge contro l'omofobia. È l'Italia migliore. Ci ho provato in tutti i modi, ma forse non sono riuscita a spiegarvi che cos’è la violenza omofobica e transfobica. Uscite e loro ve lo spiegheranno».


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