Sull'Italia torna l'ombra del Partito nazionalista italiano
Proteste ed inchieste giudiziarie non sono servite a bloccare l'azione del Partito nazionalista italiano, fondato nel 2009 da Gaetano Saya, un ex massone già noto alle cronache per l'accusa di aver creato un servizio segreto parallelo.
In questi giorni, attraverso il loro sito ufficiale e la loro pagina Facebook, il movimento ha dato il via ad una nuova campagna alla ricerca di adesioni per quella che loro definiscono la protezione dell'Italia dalle invasioni dei "nuovi barbari". Nel loro programma la cacciata dal territorio nazionale di tutti gli immigrati giunti nel Paese dopo il 1977, l'uscita dell'Italia dall'Europa, il divieto di "contaminazione" del sangue italiano attraverso matrimoni con stranieri, la statalizzazione di tutte le imprese, l'introduzione della pena di morte, la censura preventiva per la stampa e l'estromissione delle donne da ogni ruolo statale.
Nei suoi proclami Saya si scaglia anche contro gli omosessuali, affermando che debbano essere buttati fuori dal Parlamento e dalle istituzioni.
Sul loro sito, inoltre, è stata aggiunta la possibilità di acquistare le "uniformi per la difesa e la sicurezza della Patria", composte da camicia bianca, cravatta e cintura nere, scudetto dell'Italia e Sole nero (simbolo del misticismo hitleriano e segno caratteristico del PNI). Il tutto in uno stile non molto dissimile da quelle delle "ronde nere" che nel 2009 suscitarono indignazione popolare ed un'inchiesta da parte della magistratura. L'obiettivo è di dar vita ad una prima "adunata delle legioni" già il prossimo 24 e 25 settembre.
L'ultima mossa più "politica", infine, risale allo scorso maggio quando Saya propose l'arruolamento di Domenico Scilipoti come segretario nazionale del suo partito. Questi si disse "onorato" della richiesta e propose il rientro degli adoratori del Sole nero dell'MSI-DN in Parlamento.