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Censimento 2011: coppie gay e disinformazione
Si sta molto parlando in questi giorni del nuovo censimento dell'Istat che, per la prima volta, riconoscerà anche le unioni affettive fra persone dello stesso sesso.
Come purtroppo capita spesso in questo periodo, alcuni giornali hanno cercato di tirare l'acqua al proprio mulino (o alla propria parte politica) con titoli ad effetto che lasciavano anche immaginare particolari inesatti o non inerenti alla realtà.
È per questo motivo che Arcigay ha richiesto la diffusione di un proprio articolo in cui cerca di fare un po' di chiarezza. Di seguito il testo:
Leggiamo oggi, su testate di opposto colore politico, che, da una parte, le coppie gay saranno "contate" nel prossimo censimento 2011, dall'altra, no.
E se "Il Manifesto" titola "Censimento, manca il quesito sulle coppie di fatto", "Libero" dice: "L'Istat spende milioni per dirti se sei gay". "Avvenire", per parte sua, è soddisfattissimo: "Resterà a bocca asciutta, dunque, chi ha cercato di strumentalizzare perfino una rilevazione statistica".
Considerato che Arcigay ha incontrato più volte Istat, i suoi ricercatori e i suoi dirigenti, proprio sul prossimo censimento, per trovare una soluzione idonea al conteggio delle famiglie conviventi gay e etero (anche in luce della normativa vigente, delle richieste Europee e della normativa sulla privacy), siamo a sgomberare il campo da ogni equivoco.
Il censimento dirà il numero globale di coppie conviventi etero e gay per motivi affettivi. E cioè quelle che nel censimento barreranno la casellina, a p. 16 del questionario, "Convivente in coppia con l'intestatario". Il dato che emergerà sarà fondamentale nella battaglia di piena parità di tutte le famiglie, etero e gay che siano.
Ma veniamo ai gay.
Nel censimento, a pagina 3, si dichiara il sesso dei conviventi. Istat, incrociando il dato relativo al sesso dei conviventi (M e M o F e F) con la casellina "Convivente in coppia con l'intestatario", disporrà del numero di famiglie di omosessuali e lesbiche che convivono per motivi affettivi. Istat quindi considererà le famiglie composte da persone dello stesso sesso allo stesso modo di ogni famiglia italiana. E questa è una grande vittoria.
Evidentemente rimarranno fuori dal censimento le coppie gay non conviventi, i single e quelli che, per ragioni loro o perché male informati, non vorranno dichiararsi come coppie conviventi.
Il Censimento non conterà quindi il numero di gay italiani, come nessun altro censimento al mondo, ma offrirà finalmente di un punto di partenza necessario e fondamentale per la nostra battaglia di piena parità per le nostre famiglie.
Proprio per questo, insieme all'Associazione radicale Certi diritti, Rete Lenford e a Gay.it, abbiamo lanciato la campagna "Fai contare il tuo amore", chiedendo alle coppie di omosessuali e lesbiche conviventi di mettere una crocetta su quella casellina.
Qualunque altra ipotesi o illazione che sostenga che le coppie gay non saranno contate, e ne abbiamo letto persino su siti gay di opinabile valore e ascoltato per bocca di persone che fanno parte del movimento lgbt, fa il gioco pericoloso di "Avvenire", che vorrebbe trasformare puerilmente una vittoria di tutti noi in una sconfitta.
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