Libero difende la gnocca ed attacca i gay
Questo non è sicuramente un momento facile per il governo. Tre declassamenti in pochi giorni, un indice di gradimento in caduta libera, critiche a pioggia verso l'aver voluto dare priorità al ddl-intecettazioni piuttosto che a quello per lo sviluppo, i dubbi riguardo all'opportunità di un'assenza di tre giorni dalla scena politica del Presidente del Consiglio per permettergli di recarsi alla festa di compleanno di Putin e così via...
Fra le varie polemiche c'è anche quella che riguarda una battuta di Berlusconi. Mentre a Barletta si celebravano i funerali delle cinque donne morte nel crollo di una palazzina, il primo ministro era impegnato a raccontare barzellette in aula, arrivando a lanciare anche l'ipotesi di ribattezzare il suo nuovo partito (quello che probabilmente andrà a sostitute il Popolo delle Libertà, ormai troppo poco apprezzato dagli elettori per poter essere ricandidato) in "Forza Gnocca". Notizia peraltro ripresa da quasi tutta le principali testate internazionali con ben poco vantaggio per l'ipotetico e tanto decantato prestigio internazionale regalato al nostro Paese.
È ormai consuetudine che i giornali a lui più vicini siano pronti a difendere a spada tratta ogni sua dichiarazione e ogni sua mossa, ed il caso odierno non fa eccezione.
Nella sua vignetta domenicale Libero titola «Da Forza gnocca a Forza gay», con tanto di caricatura di Bersani vestito da donna.
Un paragone già visto e che viene tirato fuori ormai a ciclo continuo da una certa parte della stampa, quasi come se si volesse fare leva sugli istinti più omofobi della gente per convincerli che chi dimostra di essere eterosessuale (anche tramite comportamenti discutibili o battute sessiste) debba essere preferito a chi difende i diritti e la dignità delle minoranze.
Il tutto, per di più, costruito attorno ad un dualismo sinistra-destra non del tutto corretto (ad esempio anche i finiani hanno mostrato più volte delel aperture su questi temi) e con affermazioni nell'occhiello che purtroppo non corrispondono al vero (che ne dica Libero, Bersani non ha mai affrontato apertamente l'argomento delle nozze gay, quindi affermare che «Bersani vuole le nozze omosex» è una pura congettura).
Insomma, i gay diventano ancora una volta un'arma di campagna elettorale, utili da mettere alla gogna solo per guadagnarsi la simpatia di Chiesa e di omofobi. E poco importa se anche loro sono parte dello Stato e se la pari dignità dovrebbe essere un diritto.
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