Il Tar ordina il reintegro del capitano di fregata gay
Lo scorso febbraio un capitano di fregata della Marina Militare italiana di era visto togliere i gradi dopo che alcune sue foto osé hanno fatto la loro comparsa su in sito di incontri gay. Secondo i suoi superiori, tale azione avrebbe leso l'immagine della Marina Militare, perché contraria al «senso di responsabilità, con i doveri attinenti al giuramento prestato ed al grado rivestito, nonché con i doveri di correttezza ed esemplarità propri dello status di miliare».
L'ufficiale, però, ha presentato ricorso al Tar di Genova e proprio in questi giorni è giunta la sentenza: i giudici hanno stabilito che i suoi comportamenti sono di natura squisitamente privata e che non hanno comportato alcune lesione all'immagine e al prestigio della Marina Militare, ordinando al ministero della Difesa il reintegro del militare la riassegnazione dei gradi e del ruolo ricoperto in precedenza ai fatti.
Soddisfazione è stata espressa dall'Arcigay di Genova, che ha così commentato la sentenza: «Apprendiamo con viva soddisfazione che il Tar Liguria ha reintegrato un ufficiale di Marina, imponendo che gli vengano restituiti mansione e gradi riconoscendo quindi l'impianto omofobico delle accuse e delle sanzioni [...] Vi sono certamente molte persone omosessuali nelle forze armate italiane che ingiustamente subiscono ritorsioni e sono costrette a nascondersi: meglio sarebbe seguire l’esempio degli Stati Uniti che hanno sancito definitivamente la fine della discriminazione per orientamento sessuale nell’esercito dando termine alla politica ipocrita del "Don't ask, don't tell"».