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Al via la censura di Twitter su base nazionale

La cronaca degli ultimi anni ci ha portato a vedere i social network come delle oasi dove potersi esprimere liberamente e attraverso i quali poter organizzare delle vere e proprie rivoluzioni. Peccato, però, che a riportarci alla realtà sia proprio un comunicato di Twitter -social network simbolo della cosiddetta primavera araba- che annuncia una nuova politica di censura.
«D'ora in poi tutti i commenti ritenuti non idonei verranno trattati come stabilito -recita il comunicato- censurando la loro presenza che potrebbe tuttavia essere accessibile negli altri Paesi. Per agire con trasparenza e nel rispetto degli utenti abbiamo deciso di comunicare a tutti coloro che sono iscritti al social network il motivo della censura creando un link che li colleghi alla norma del regolamento che è stata infranta».
In altre parole, tutti i contenuti che violeranno la normativa di un singolo stato verranno resi inaccessibili alla popolazione di quella nazione, indipendentemente dal fatto che la norma possa essere repressiva o anti-liberale.
Fra le prime vittime del provvedimento pare finiranno le comunità gay e lesbiche del medio oriente e del nord Africa, alle quali non sarà più permesso condividere messaggi in cui fanno riferimenti espliciti al proprio orientamento sessuale. A loro, però, potrebbero presto aggiungersi anche tutti gli altri utenti di eventuali altri Paesi che ne facessero semplice richiesta sulla base delle loro leggi interne.
Dan Littauer, esponente gay del medio oriente, ha commentato ricordando come «Twitter abbia un impatto enorme nella diffusione di notizie ed immagini, specialmente per quanto riguarda i diritti umani, inclusi quelli della comunità lgbt [...] I cittadini degli stati nei quali verrà applicata la censura non saranno più in grado di coordinare proteste o azioni. [...] Si tratta di un precedente molto pericoloso».
Dal canto suo Twitter si è limitato a far sapere attraverso il suo blog che «data la continua crescita a livello internazionale, stiamo entrando in Paesi che hanno una differente idea dei contorni della libertà di espressione... uno dei valori principali della nostra azienda è difendere e rispettare la voce di ciascuno».
Peccato, però, che nella realtà paia che i potenti o i dittatori saranno più tutelati nelle loro idee e potranno scegliere che cosa potranno o non potranno dire gli altri.

Via: Miamigaynews


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