L'Ikea e l'omosessualità sul posto di lavoro
L'Ikea si è chiesta come vivono la proprio omosessualità i gay e le lesbiche che lavorano presso i suoi punti vendita e se vi siano eventuali discriminazioni. E così il colosso svedese, spesso considerato una fra le aziende più gay-frienddly operanti in Italia, ha distribuito un questionario a circa 500 dipendenti delle sedi di Bologna, Roma e Catania. Di questi l'11% si è dichiarato gay o lesbica, il 4% bisex, l'81% eterosessuale ed il restante 4% ha preferito non rispondere.
L'85% dei lavoratori ha dichiarato di non avere alcun problema a lavorare accanto a colleghi dichiaratamente gay a fronte di un 10% che si è detto un po' imbarazzo. Riguardo alle discriminazioni, il 70% dei dipendenti sostiene che un gay abbia le stesse opportunità di un eterosessuale di far carriera all'interno dell'azienda. Ciò nonostante la maggior parte dei gay preferisce non fare coming out: il 31% tiene nascosti i propri gusti, un altro 31% lo confida solo agli amici e il 38% si dichiara apertamente.
Da segnalare, infine, è il fatto che il 55% dei gay intervistati abbia dichiarato come preferirebbe evitare che l'orientamento sessuale possa diventare oggetto di discussione al lavoro. Insomma, una cosa è la vita privata e un'altra è quella lavorativa.