Povia ci ricasca e pubblica commenti omofobi su Facebook?
I contorni della vicenda non sono per nulla definiti, ma su Internet sta scoppiando un vero e proprio caso attorno ad alcuni commenti omofobi pubblicati sulla pagina Facebook di Povia (il cantante che qualche anno fa venne contestato per aver portato a Sanremo un pezzo dal titolo "Luca era gay").
Ma andiamo con calma. Ieri mattina sul suo profilo Facebook ha fatto la comparsa un commento a suo nome in cui diceva: «Adesso ho capito. Che per caso fate tutti parte dell'Arcigay? Ma se siete nati così non è colpa mia. Prendetevela con i vostri genitori e con la musica di merda che ascoltate. Però se vi serve una mano ditelo eh, posso darvi qualche supposta di Eterox». Ed ancora, a breve distanza, un altro commento ancor più omofobo: «Per i tre sfigati che vengono a rompere, ho un pezzo rap da dedicarvi: anche se, a tutti piace la patata, tranne te, forse perché a te piace l'uccè, ma che cosa vuoi tu da me, se sei gay prenditela con te».
Passa qualche minuto e le due frasi scompaiono dalla bacheca, ma non prima che la redazione di Repubblica sia riuscita a farne degli screenshot e a pubblicarli sul proprio sito.
Scoppia così "il caso" e mezza rete si indigna per quelle frasi. Nel primo pomeriggio, però, arriva la replica ufficiale del cantante che, sempre attraverso la sua pagina Facebook, scrive: «I commenti cosiddetti "omofobi" che avete letto con la mia foto, provengono da un profilo falso nato in coincidenza con il post che ho messo in cui dico che farò una canzone rap che parla del rap. Il post è qui sotto ed è pieno di insulti ma lo lascio come prova».
Da qui il giallo: chi ha scritto quei messaggi? Su Twitter molti utenti dicono di aver provato a cercare sul social network la presenza di un altro utente con quel nome e quella foto, senza trovarlo. Altri sostengono che la possibilità di nascondere il proprio profilo rende tecnicamente possibile la possibilità di spacciarsi per qualcun altro senza comparire in alcuna lista. Insomma, prove a favore e contro la possibilità che a scrivere quelle frasi siano state realmente scritte da Povia.
Passa un'ora e il cantante torna a scrivere sul suo profilo (e questa volta è certamente lui), attaccando apertamente i giornalisti di Repubblica che han dato la notizia: «Ah ah ah ah ma come potrei essere così scemo? Ah ah ah ah Giornalisti=pennivendoli di regime. [...] Comunisti con il cuore a sinistra e il portafogli a destra. Ma andate a cag*re va! [...] ...io vado a correre saluti a dopo che vi posto Luca era gay tanto richiesta».
La risposta di Marco Pasqua, il giornalista che ha scritto l'articolo apparso su Repubblica, non si è fatta attendere e in un'intervento su Giornalettismo ha ribadito la fondatezza delle accuse: «Alcuni commentatori (eccole alcune delle fonti) mi hanno riferito che, al momento della lettura dei commenti incriminati, hanno cliccato sulla pagina ed era effettivamente quella di Povia (hanno visto numero fan e altre info, e conti tornavano). Povia, se fosse vero che qualcuno si è spacciato per lui, dovrebbe 1) presentare denuncia alla polizia postale; 2) dichiarare che non pensa realmente quelle cose dei gay. Non mi risulta che lo abbia ancora fatto».
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