Due mamme in Spagna, una in Italia
Joselito in Spagna ha due madri, ma in Italia ne ha solo una. A partorirlo, infatti, è stata una donna spagnola che ha ricevuto l'ovulo dalla propria compagna, un'italiana di Torino che da anni vive sulla penisola iberica.
Per le autorità spagnole il bambino è regolarmente figlio delle due donne, dato che nel paese vengono tranquillamente riconosciute sia le unioni fra persone dello stesso sesso, sia la loro genitorialità nel caso di bambini nati attraverso la fecondazione eterologa.
I problemi sono nati quando la madre torinese ha richiesto l'iscrizione del figlio all'anagrafe degli italiani all'estero. L'Ufficio di Stato Civile di Torino, non sapendo come gestire il caso, ha preferito rivolgersi alla Procura della Repubblica, la quale ha respinto la richiesta.
I giudici, infatti, hanno sostenuto che i matrimoni contratti all'estero non hanno alcun effetto giuridico nell'ordinamento italiano, che la modalità di fecondazione utilizzata è vietata in Italia dalla legge 40/2004 e che un bambino può essere riconosciuto esclusivamente dalla madre e da un padre (non da due madri). Motivi per cui, perlomeno di fronte alla legge italiana, Joselito è da ritenersi esclusivamente figlio della donna che l'ha partorito.