La Chiesa francese pregherà contro i matrimoni gay
«Per coloro che sono stati recentemente eletti per legiferare e governare, che il loro senso del bene comune della società abbia la meglio sulle richieste particolari e che abbiano la forza di seguire le indicazioni della loro coscienza».
Sono queste le parole che Andrè Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza episcopale di Francia, ha scritto nella sua preghiera per la Francia che verrà diffusa alle diocesi transalpine per essere recitata in tutte le parrocchie il 15 agosto prossimo.
I riferimenti, seppur non espliciti, risultano chiari e riguardano le decisioni che il governo francese dovrà prendere in materia di matrimoni gay ed eutanasia.
In un altro passaggio non manca anche un riferimento alle possibili adozioni gay, suggerendo di pregare per i bambini in modo che «che cessino di essere l'oggetto dei desideri e dei conflitti degli adulti per beneficiare pienamente dell'amore di un padre e di una madre».
La tradizione di pregare per il paese a ferragosto era un'antica tradizione risalente al 1638, poi caduta in disuso a partire dal 1945. Ora è stata rispolverata perché, come ha dichiarato a Croix il portavoce dei vescovi, «è importante che ci sia coscienza della gravità della posta in gioco». Una posta per la quale ci si sente di imporre ai fedeli una preghiera di tipo politico contro i diritti laici delle minoranze.