Vaporidis contro il mancato finanziamento del suo film
A Nicolas Vaporidis pare non andare già il fatto che non tutti stiano attendendo a braccia aperte "Outing, fidanzati per sbaglio", il nuovo film del regista Matteo Vicino che lo vedrà fra gli interpreti.
Dopo essersela presa con i blog gay che hanno ritenuto poco incoraggiante uno scatto da lui pubblicato su Facebook (nel quale appare con occhiali rosa, short rosa e giacca fiorata durante una prova costume), ora si è scagliato contro l'Apulia Film Commission che ha negato il finanziamento al film.
Dalle pagine di Panorama, l'attore ha affermato: «Pare che Vendola sia rimasto inorridito dal film, io credo che non si possa partire da una foto di scena per giudicare l'intera pellicola. Non vogliamo offendere nessuno, né scimmiottare o parodiare i gay. Diversi componenti della nostra squadra sono omosessuali e non hanno trovato nulla di offensivo nel film. Invece mi è bastato pubblicare su Facebook una foto con i leggins rosa addosso e subito si è scatenato un romanzo di voci contrarie al film che forse ha influenzato anche la Film Commission».
Lo scorso luglio la presidente Antonella Gaeta aveva motivato la decisione affermando che «non abbiamo trovato plausibile il plot».
Il film racconterà la trama di due playboy che si fingono gay per partecipare ad un concorso della Regione Puglia riservato ai soli omosessuali (cosa peraltro impensabile, dato risulterebbe discriminatoria verso gli eterosessuali e, quindi, incostituzionale). Decideranno così di giocare su vari luoghi comuni, fino a sperimentare sulla propria pelle cosa significa essere discriminati.
Chissà se la commissione avrà valutato la trama esposta dal regista o se si sarà davvero lasciata influenzare dall'opinione dei blog che non hanno apprezzato quello che si preannunciava come un probabile ricorso ai soliti stereotipi.
Forse non è un caso se, mentre la comunità gay manifestava fastidio per la pubblicazione su Facebook di quell'immagine, altri si sono sentiti legittimati a commentarla senza risparmiare offese e derisione verso la comunità gay. Se si desiderava avere una reazione diversa, indubbiamente proporre quella sola immagine coem biglietto da visita non è stata la scelta più azzeccata.