After Dark e gli anni settanta
Probabilmente è la rivista che, pur occupandosi di spettacolo, negli anni settanta ha aperto la strada a tutte le pubblicazioni gay degli anni successivi. Stiamo parlando di After Dark, una rivista fondata nel maggio del 1968 da William Como e da Ruldoph Orthwine.
Fra le sue pagine si potevano trovare articoli dedicati a teatro, cinema, danza e moda maschile. Grande attenzione veniva data anche ai loro protagonisti, con immagini caratterizzate spesso da forti connotazioni erotiche ed omoerotiche. Non di rado attori, modelli e sportivi venivano mostrati nudi e semi-nudi; in alcuni casi anche con immagini non direttamente collegate al testo dell'articolo, ma inserite con l'evidente pretesto di mostrare un qualche ragazzo svestito.
Non stupisce, dunque, se gran parte degli spazi pubblicitari veniva acquistato da chi identificava il proprio target in un pubblico gay.
Nei tardi anni settanta, Patrick Pacheco subentrò alla guida della rivista e decise di dargli un volto più serioso, richiedendo articoli più curati e limitando sensibilmente lo spazio dedicato alle immagini. Le vendite iniziarono a precipitare e, nel 1981, Louis Miele subentrò alla guida della pubblicazione nel tentativo di ripristinare quei caratteri grafici e quai tratti sexy che ne avevano determinato il successo.
Evidentemente lo sforzo fu troppo tardivo e nel dicembre del 1982 uscì in edicola l'ultimo numero di After Dark.
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