Crocetta, gay dichiarato, guiderà la Sicilia
In un momento di forte sfiducia nei confronti della politica, non ha certo aiutato il fatto che in Sicilia i partiti abbiano inserito nelle loro liste ben 32 persone fra indagati, imputati e condannati. Ne è stata probabilmente una conseguenza il forte astensionismo che si è registrato nel week-end, con quasi la metà della popolazione che ha scelto di non presentarsi alle urne.
Al di là di qualsiasi giudizio politico, un altro fatto è degno di nota: nonostante il tentativo di far leva sull'omofobia della gente, sarà un gay a rappresentare la regione. Infatti Rosario Crocetta, il candidato dell'alleanza Pd-Udc, è dichiaratamente gay.
Nel 2003 divenne il primo sindaco dichiarato d'Italia, prendendo le redini del Comune di Gela dopo che il Tar rilevò alcune irregolarità nello spoglio dei voti e gli assegnò la poltrona sino ad allora occupata dal candidato di Forza Italia. Già in quell'occasione, nel corso della campagna elettorale, non mancò chi cercò di far leva sull'omofobia per invitare gli elettori a non votarlo semplicemente perché gay.
«Mi hanno offeso -dichiarò ai tempi- hanno usato la questione dell'omosessualità durante la campagna elettorale per denigrarmi».
Ma evidentemente gli elettori hanno meno pregiudizi di quanto si sia soliti pensare e, prima nelle comunali e poi nelle regionali, pare che l'orientamento sessuale non sia più considerato un tabù tale da poter condizionare sensibilmente il voto.
Dopo Vendola, è il secondo presidente di regione dichiaratamente gay eletto in Italia.
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