Iraq: bruciati vivi perché gay
È quanto avvenuto in Iraq, dove un gruppo di integralisti islamici si è filmato mentre compiva un'esecuzione sommaria di tre uomini, considerati "colpevoli" di essere gay.
I fatti risalirebbero al 2011, ma il video che li documenta è stato tradotto e portato all'attenzione internazionale solamente ora.
Nelle immagini (che volutamente ho deciso di non pubblicare per la loro crudezza) si vedono tre uomini bendati che vengono cosparsi di benzina e buttati in una buca dove era già stato allestito un rogo. Il tutto dopo che i loro esecutori -tutti a viso coperto- hanno pronunciato il proprio verdetto di condanna: «La sentenza unanime per questi tre peccatori che abbiamo arrestato e che hanno commesso questo orribile atto è che saranno bruciati a morte. Giuro su Allah il Grande che non mostreremo nessuna pietà. Allah è grande, onore a Allah e ai credenti».
Fatti simili, purtroppo, si verificano più spesso di quanto si possa pensare, anche se nella maggior parte dei casi non trapelano documenti o testimonianze in grado di dimostrare l'accaduto. In Iraq le esecuzioni degli omosessuali vengano eseguite sulla pubblica piazza come monito alla popolazione, motivo per cui risulta uno dei Paesi da cui fuoriesce il maggior numero di testimonianze si simili barbarie. È lecito, però, supporre che avvenimenti simili si verifichino anche in molti altri stati governati dall'integralismo religioso, anche se spesso non se ne sa nulla.