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Anonymous dichiara guerra a Hunter Moore

Hunter Moore è diventato tristemente famoso per aver creato "Is Anyone Up", un sito nato nel 2010 e che inizialmente permetteva l'upoad anonimo di immagini amatoriali a sfondo sessuale, ma che ben presto si è trasformato in qualcosa di diverso e di terribile.
Decine di amanti, ex compagni o persone coinvolte da una delusione amorosa avevano iniziato ad utilizzarlo per cercare vendetta attraverso la pubblicazione di immagini esplicite e degli indirizzi dei social network dell'uomo o della donna che volevano colpire. A quel punto entrava in gioco un pubblico accondiscendente che -attraverso le indicazioni fornite- si trasformava in centinaia di carnefice che davano il il via ad un vero e proprio stalking nei confronti della vittima.
Pare anche che eventuali richieste di rimozione delle immagini venissero prontamente ignorate e chi le avanzava venisse spesso messo al centro di ulteriore derisione ed accanimento.
Una ragazzina di soli 15 anni arrivò a suicidarsi dopo che una sua immagine senza reggiseno era finita su quel sito e, successivamente, resa pubblica attraverso i social network a tutti i suoi amici.
Le varie cause legali intentate nei confronti del suo creatore non hanno riportato i risultati sperati ed il sito è stato chiuso solo lo scorso aprile dopo essere stato acquistato da una associazione che si occupa di lotta al bullismo.
Ufficialmente Hunter Moore sostiene di aver chiuso il sito perché aveva assunto una direzione diversa da quella sperata e lui non era più in grado di gestire le varie cause legali nei suoi confronti. Nel frattempo ha intascato circa 15mila euro al mese derivanti dagli introiti pubblicitari.
Lo scorso maggio anche l' FBI aprì un'indagine, rilevando la presenza di un alto numero di immagini che apparivano illegali. Hunter Moore, però, non solo è ancor oggi a piede libero, ma ha annunciato anche l'apertura di un nuovo sito che definisce «ancor più spaventoso».
In un'intervista ha affermato che i contenuti saranno gli stessi del sito precedente, ma con l'aggiunta di un indirizzo di casa che possa permettere uno stalking anche fisico. Una dichiarazione che ha poi prontamente ritrattato, sostenendo di esser stato ubriaco durante quelle affermazioni.
A preoccupare, però, sono anche le parole pronunciate da sobrio. Moore, infatti, ha tranquillamente affermato di non sentirsi in colpa per quanto avvenuto in passato: «Non conosco quella gente -ha affermato- per me sono solo piccole immagini sullo schermo».

Contro di lui, però, ora è sceso in campo anche il gruppo d'azione Anonymous che, attraverso la pubblicazione di un video, ha annunciato: «Noi vogliamo proteggere chi è vittima di un abuso attraverso la nostro Internet. Vogliamo impedire lo stalking, gli stupri, gli omicidi e qualsiasi altra attività che risulti un sottoprodotto dei suoi siti».
Pare anche che l'organizzazione voglia ripagare Moore con la sua stessa moneta, in modo da fargli provare sulla propria pelle quali possano essere gli effetti della sua attività. Per iniziare Anonymous promette la pubblicazione su Internet del suo indirizzo di casa e dei nomi sei suoi famigliari, tutti dato che Moore intendeva rendere pubblici -con tanto di profitto personale- nel caso delle vittime che sarebbero apparse sul suo nuovo sito.


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