Borghezio espime solidarietà a don Corsi
Dopo Scilipoti, anche Mario Borghezio è intervenendo sulle pagine di Pontifex.Roma per esprimere la propria solidarietà a don Corsi, il sacerdote che nei giorni scorsi aveva affisso in chiesa un volantino (scritto dallo stesso Pontifex.Roma) che attribuiva alle donna «che provocano» la colpa del femminicidio.
«Vorrei il numero di telefono del sacerdote -ha esordito l'europarlamentare leghista- per esprimergli la mia solidarietà e la mia vicinanza. In questo Paese non è mai possibile esprimere posizioni politicamente non corrette».
Secondo il suo parere, «La Chiesa ha bisogno di sacerdoti coraggiosi e seri come don Corsi eppure la gerarchia cattolica, conferma di una Chiesa oggi debole, non lo ha difeso come avrebbe dovuto. Il sacerdote ha espresso delle idee senza condividerle o sposarle, siamo pure liberi di manifestare il pensiero o no? Oppure dobbiamo dire solo quello che piace alla gente? Il prete come tutti è libero di dire la sua senza essere linciato come è avvenuto. La Lega è pronta a difendere il sacerdote, magari con una interpellanza parlamentare se ci saranno le possibilità».
Una posizione curiosa, soprattutto perché si evita si prendere in esame i possibili effetti di certe dichiarazioni e si lanciano simili affermazioni da un sito che non perde occasione di lanciare accuse e minacce a sacerdoti dome don Gallo, ritenuti «scandalosi» ed «eretici» perché non contrai all'omosessualità. La libertà di parole, dunque, vale solo per chi sostiene le proprie (assurde) tesi?