Il cardinale Barragan a Pontifex.Roma: «Non si nasce omosessuali, ma lo si diventa»
Il cardinale messicano Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari dal 1997 al 2009 ha concesso una propria intervista a Pontifex.Roma. Dopo le recenti vicende che hanno portato il sito alla ribalta della cronaca, la loro linea editoriale pare essere ormai suddivisa equamente fra insulti omofobi ed offese misogine (l'ultima verso le femministe, definite «presunte nullafacenti della società, il cui ruolo è indefinito e che non servono a nulla salvo che a fare gazzarra nelle Chiese, evidente manifestazione di totalitarismo, violenza e intolleranza»). Il tutto, per di più, mentre il loro direttore -Bruno Volpe- ha asserito in un suo editoriale di essere stato messo sotto protezione dalla Digos (in altre parole, la sua tutela sarebbe finanziata da soldi pubblici, in un perverso meccanismo in cui le tasse delle sue vittime vengono investiti nella tutela del carnefice).
Ma tornando alle dichiarazioni del cardinale, il religioso si è concentrato sulla condanna dell'aborto per poi passare -su suggerimento di Volpe- a parlare di omosessualità.
Lapidaria la sua tesi: «Trans e omosessuali non entreranno mai nel Regno dei Cieli, e non lo dico io, ma San Paolo». Già, peccato che San Paolo non abbia mai parlato apertamente di omosessualità e che quella sia solo una possibile interpretazione della sua critica a riti osceni presenti nel mondo pagano. Quindi casomai, a dirlo non è tanto San Paolo quanto chi ha deciso di scegliere quell'interpretazione fra le varie possibili. Ma andiamo oltre.
Alla domanda di Volpe su cosa accadrà a chi è nato omosessuale, il cardinale pare non avere dubbi: «Non si nasce omosessuali, ma lo si diventa. Per varie cause, per motivi di educazione, per non aver sviluppato la propria identità nell'adolescenza, magari non sono colpevoli, ma agendo contro la dignità del corpo, certamente non entreranno nel Regno dei Cieli. Tutto quello che consiste nell'andare contro natura e contro la dignità del corpo offende Dio».
Considerato che la scienza ufficiale è incline a considerare l'omosessualità innata (tant'è vero che se ne stanno cercando le cause biologiche), com'è possibile che un uomo che per anni è stato al comando di un istituto dedicato agli operatori sanitari possa preferir dar retta ai propri pregiudizi che alla scienza? Certo che poi risulta semplice poter sostenere qualsiasi tesi se ci si sente liberi di inventarsi le motivazioni su cui basare le proprie argomentazioni...