Spiccato il mandato di cattura internazionale per Fabrizio Corona
Di lui «non si hanno più notizie dalle ore 11.30 del venerdì 18 gennaio 2013». È quanto riportato sul verbale chiesto dalla procura generale di Torino in merito alla sparizione di Fabrizio Corona, entrato in una palestra venerdì mattina e poi "sparito" nel nulla.
Lo scorso venerdì la Cassazione aveva emesso nei suoi confronti una condanna in via definitiva a cinque anni di reclusione, mille euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici per estorsione aggravata e trattamento illecito di dati personali ai danni del calciatore David Trezeguet. Una condizione giudiziaria che risulta già ora pesantemente aggravata anche dalla sua fuga, la quale ha fatto automaticamente decadere l'affidamento in prova ai servizi sociali ottenuto per precedenti condanne: in questi casi entra in vigore il cumulo delle pene che, nel suo caso, al momento corrisponde a ben sette anni, 10 mesi e 17 giorni di reclusione. Ben preso, però, tale somma potrebbe anche aumentare in virtù di possibili nuove condanne definitive (lo scorso giugno, ad esempio, Corona era stato condannato in appello a 3 anni e 10 mesi per frode fiscale e bancarotta in merito al fallimento del suo marchio "Coronàs").
Ormai considerato latitante a tutti gli effetti, su di lui pende anche un mandato di cattura europeo deciso dalla Procura generale di Torino.
Intanto il suo profilo Facebook è stato bersagliato da messaggi, in molti dei quali gente comune lo istiga nella sua latitanza («Vai Fabry, così si fa», «non voltarti indietro, hai fatto bene, la legge non è uguale per tutti», «prego per te», «la vita è una sola, goditela finché sei giovane», «c'è chi ammazza e stupra e non passa neanche una notte in carcere, onore a te»). Naturalmente non mancano anche commenti negativi o paragoni con le vicende giudiziarie dei nostri politi.