Berlusconi sulle tangenti: «Coi moralismi non si fa l'imprenditore»


Ai microfoni di Agorà, Silvio Berlusconi ha cercato di ridimensionare lo scandalo che ha colpito i vertici di Finmeccanica. L'ex premier ha ammesso che le tangenti ci sono state, ma a preferito definirle "commissioni" ed asserire che la colpa è tutta degli altri Paesi: «Quando grandi gruppi come Eni, Enel o Finmeccanica -ha affermato- trattano con Paesi che non sono complete e perfette democrazie ci sono delle condizioni che bisogna accettare per vendere i propri prodotti. Tangenti? Sono commissioni chieste in quei Paesi, le democrazie come la nostra queste cose non le fanno».
Ma non solo, Berlusconi ha negato anche che le tangenti siano un reato: «Non sono reati! si tratta di pagare una commissione a qualcuno di quel paese perché quella è la regola di quel paese. Vogliamo non pagare commissioni? E allora stiamo a casa e non vendiamo più niente». Ed ancora: «Se uno fa questo moralismo non fa l'imprenditore a livello globale. Quello delle tangenti è un fenomeno che esiste, non si possono negare le situazioni di necessità se si va trattare nei Paesi del terzo mondo o con qualche regime, e l'India è un paese fuori dalla sfera occidentale».
Berlusconi se l'è presa anche con la magistratura, a suo dire colpevole di attaccare gli affari illeciti senza pensare al profitto che le attività illegali possono portare ai gruppi che le mettono in atto: «Questa magistratura ha mostrato un autolesionismo assoluto nei confronti dell'Italia, ora nessuno tratterà più con grandi gruppi come Eni, Enel o Finmeccanica. È un masochismo assurdo».
Poi, cambiando argomento, Berlusconi si è scagliato anche contro Giulio Tremonti, sostenendo che sia tutta colpa sua se l'evasione non è stata combattuta dopo il condono fatto dal suo governo. E a chi gli fa ha fatto notare che è nuovamente alleato con Tremonti, il cavaliere ha replicato: «L'ha voluto la Lega. Nessuno è obbligato a metterlo nuovamente all'economia, Tremonti in qualsiasi altro ministero va benissimo perché è persona intelligente. Ha un fratello farmacista, mettiamolo alla Sanità così potrà ordinare supposte per gli italiani».
Infine, in merito alla sua idea di un nuovo condono fiscale per gli evasori, ha aggiunto: «Io sono orgoglioso di essere il primo contribuente italiano e il condono fa emergere chi non paga le tasse e lo Stato ha la possibilità di perseguire chi non le paga e metterli nel mirino». Già, peccato che sia lui stesso ad aver sottolineato come l'ultima volta non sia certo andata esattamente così...
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