Francia: respinta la petizione contro le nozze gay


La richiesta è «inammissibile». Fallisce così l'ultimo tentativo della Manif Pour Tous per tentare di sospendere la procedura legislativa sul matrimonio e l'adozione gay in Francia.
L'associazione aveva lanciato una petizione di firme su scala nazionale per poi presentarlo al Consiglio economico, sociale e ambientale (Cese). Ma, dato che le norme vigenti prevedono che l'ente possa pronunciarsi ed intervenire sull'iter di un progetto di legge solo su richiesta del primo ministro, la loro richiesta non è neppure stata presa in considerazione.
Attraverso un comunicato stampa, la Manif Pour Tous si dice infastidita che a sostegno della loro tesi non sia stato fatto uno strappo alle leggi vigenti ed ha invitato tutti i suoi militanti a scrivere delle lettere di protesta direttamente a François Hollande. Ma non solo. Se le lettere appaiono già come un deja vù, lo è anche l'invito ad una nuova manifestazione organizzata per il 24 marzo prossimo a Parigi, ancora una volta sugli Champs Elysées (appena rimessi a nuovo dopo i danni da loro provocati a gennaio).
L'impressione è che il fronte anti-gay sia ormai a corto di idee nel voler trovare un modo per imporre la propria posizione: oltre a scegliere di percorrere strade non previste dalle leggi, la Manif Pour Tous continua anche a far leva sempre e solo sulla manifestazione del 13 gennaio scorso, per giunta con continui giochi al rilancio. In principio i partecipanti erano stimati fra i 120mila (dato della questura) e i 500mila (dato fornito dagli organizzatori). Ma se l'Osservatore romano preferì arrotondare la cifra e parlare di un milione di persone, in un'intervista rilasciata oggi al giornale cattolico Tempi, una loro portavoce non arrossisce nello spacciare il dato di «oltre un milione» come quello ufficiale ed incontestabile.
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