Giovanardi: «Il matrimonio gay mi imbarazza più di Berlusconi»
Carlo Giovanardi pare ormai ossessionato dai matrimoni gay. Basta fargli una qualsiasi domanda perché il senatore del Pdl porti lì l'argomento. Ed è così che, ospite a Radio Città del Capo, gli è stato chiesto un commento sul siparietto di Silvio Berlusconi con la dipendente della Green Power (il famoso «Lei viene? E quante volte viene?»). Pronta la risposta di Giovanardi: «Berlusconi mi ha imbarazzato come tutti, ma lo sono molto di più quando si vuole andare contro il diritto naturale, riconoscendo forme di matrimonio che la nostra Costituzione non prevede».
Che cosa centrassero i matrimoni gay in quel contesto lo sa solo lui, ma l'ex sottosegretario è partito a ripetere quello che ormai appare quasi come un suo mantra: «La Costituzione italiana prevede la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna». Poco importa se Corte Costituzionale ha chiaramente chiarito che non è così, tant'è che nei suoi discorsi continua incessantemente a sostenere che sia stata proprio quella Corte a dargli ragione.
Poi ha aggiunto: «Se il Parlamento farà una riforma della Costituzione, che poi naturalmente sottoporremo a un referendum popolare, e il popolo italiano deciderà che due uomini o due donne possono sposarsi, ne prenderò atto», pur ribadendo di essere «contrario» e di voler difendere a tutti i costi «l'attuale Costituzione italiana». Ma non solo. Dopo quella labilissima apertura, Giovanardi si è sentito nel dovere di spararne una delle sue, asserendo che «mi imbarazza che ci sia la compravendita in giro per il mondo: ci sono le fattorie in India dove tengono le ragazze, gli fanno fare le gestazioni a favore delle coppie omosessuali dell'Occidente».