I matrimoni gay irrompono nella piazza di Mantova


Di fronte ad almeno cinquecento persone, più di sessanta coppie si sono riunite domenica scorsa a Mantova per celebrare dei matrimoni simbolici. L'iniziativa, organizzata dalla sede mantovana di Arcigay, si inserisce nell'ambito della sua campagna nazionale intitolata "Tempo scaduto", volta a sensibilizzare i cittadini e i candidati politici sui temi dei diritti civili e della libertà.
Davide Provenzano, presidente di Arcigay Mantova, ha commentato: «È stato molto emozionante, ho visto persone commosse, la partecipazione della città è andata oltre ogni più rosea previsione. Sono arrivate famiglie da Lombardia, Emilia romagna, Veneto... In piazza c'erano centinaia di persone e decine di associazioni: Arcigay, Arci, Agedo, Amnesty, Cgil...
Hanno letto alle coppie gli articoli del codice civile del rito del matrimonio e chiesto alle coppie omosessuali e eterosessuali di scambiarsi un sì quale promessa di matrimonio l'Assessore alla Provincia per le Pari Opportunità Elena Magri, due Consiglieri comunali del Partito democratico Giovanni Buvoli e Fiorenza Brioni, ex sindaco della città. Dimitri Melli sindaco del Comune di Pegognaga, un comune che ha istituito il registro delle unioni civili, si è presento alle celebrazioni simboliche con la fascia tricolore [...] Al di là delle polemiche dei giorni scorsi, la risposta corale di Mantova ha avvicinato omosessuali e eterosessuali e ha fatto sentire la città capitale dei diritti lgbt, almeno per un giorno. L'intervento di uno sparuto gruppo di Forza Nuova che voleva interrompere l'iniziativa non ha rovinato la festa di diritti, anche grazie alle forze dell'ordine e alla sensibilità dei presenti che hanno condannato il gesto inqualificabile».
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