Il pastore omofobo Usa: «Obama è segretamente gay»
Scott Lively è un pastore evangelico noto per le sue campagne omofobiche. Grande sostenitore del progetto di legge ugandese "Kill the gays", in più occasioni ha sostenuto che il Diluvio Universale sia stata una punizione divina alle relazioni gay e che l'Olocausto fosse tutta colpa di alcuni collaboratori gay di Hitler.
Ora il reverendo ha deciso di puntare il dito contro Barack Obama, sostenendo che il Presidente sia segretamente gay. Le sue accuse, rilanciate dal sito web dell'organizzazione Defend The Family, si basano sul fatto che Obama si sia concesso una vacanza in compagnia di Reggie Love, il suo ex-assistente personale, anziché con la moglie. Tanto basterebbe -secondo lui- per asserire che fra i due ci sia una segretissima relazione.
Lively, però, non è nuovo a simili accuse. Lo scorso anno sostenne che in passato Obama fosse sposato con un altro uomo. Ma non solo. Secondo il reverendo, il Presidente degli Stati Uniti d'America sarebbe stato anche solito frequentare svariati bar gay di Chicago. «Obama era solito andare al bar gay durante la settimana, il più delle volte il mercoledì, e mi hanno detto che gli piacevano i ragazzi bianchi più grandi», asserì nell'occasione il co-autore dell'articolo, aggiungendo: «Sembra assurdo che le persone che conoscevano Obama sin da allora abbiano deciso di tenere segreta la sua vita da gay».
In effetti parrebbe curioso ma, considerata la scarsa affidabilità di chi ha lanciato la tesi, bisognerebbe prima verificare la veridicità di quelle affermazioni. Una veridicità messa in discussione anche dalla modalità comunicativa scelta, dove ad ogni tesi viene puntualmente accompagnata dall'asserzione di avere prove inconfutabili al riguardo (video, foto o racconti) che però non vengono mai rese pubbliche.
Qualche mese fa Lively è stato denunciato e risulta oggi sotto processo per la sua campagna d'odio a favore della pena di morte per i gay Ugandesi.