La Corte Europea sancisce il diritto dei partner gay all'adozione dei figli dei compagni
Ancora una volta è la Corte europea dei diritti umani a compiere un passo in avanti nel voler garantire alle famiglie gay gli sessi diritti di tutte le altre coppie.
Strasburgo , infatti, ha sancito che anche nelle coppie gay i partner devono avere il diritto ad adottare i figli dei compagni, esattamente come avviene per le coppie eterosessuali non sposate. La recisione dovrà essere adottata in tutti i 47 stati membri del Consiglio d'Europa (Italia compresa), anche se la Corte ha sottolineato che non vi alcun obbligo nel riconoscere il diritto all'adozione dei figli dei partner alle coppie non sposate.
In altre parole, varranno le leggi nazionali già in vigore, purché non vengano fatte differenze sulla base dell'orientamento sessuale delle persone coinvolte (o il diritto verrà garantito a tutti, o non verrà garantito a nessuno). Una decisione importante che torna sottolineare come per la Corte Europa non devono esserci cittadini di serie A o di serie B, così come alcuni politici vorrebbero.
La sentenza è giunta dopo che due donne austriache hanno contestato il divieto all'adozione del figlio della compagna imposto dai tribunali del loro Paese. Dato che in Austria tale diritto viene riconosciuto a tutte le coppie eterosessuali, la Corte di Strasburgo ha ritenuto che la decisione fosse ingiusta e discriminatoria nei confronti dell'orientamento sessuale delle due querelanti.
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