Per Casini, sono i gay a non volere il matrimonio


Dai microfono di Radio 24, Pier Ferdinando Casini è tornato a scagliarsi contro i matrimoni gay ed ha rispolverato la favola delle tante coppie (o così lui dice) che vivono serenamente la propria convivenza e che non vogliono alcuna tutela o parità perché consapevoli e fortemente convinti di meritare un trattamento di serie B perché non eterosessuali.
«Noi riteniamo -ha asserito il leader dell'Udc- che tante persone dello stesso sesso conviventi, che vivono con grande dignità, serenità e amore il loro rapporto, non chiedono di essere parificate a un uomo e una donna che si sposano e fanno figli perché sanno bene che la natura ha un percorso diverso. A me sembra una violenza quella dell'imposizione del matrimonio tra gay, della parificazione al matrimonio tra uomo e donne. Secondo me è una violenza che francamente ritengo che tantissime persone che vivono con serenità il loro amore non chiedono».
Insomma, lui si oppone ad ogni riconoscimento giuridico dell'amore fra due persone dello stesso sesso solo per fargli un favore e per non fargli la "violenza" di permettere loro di poter avere gli stessi diritti dei gay. E chissà se è per evitargli la "violenza" di una vita più sicura che nel 2009 ha chiesto la pregiudiziale di incostituzionalità per bloccare l'iter della legge contro l'omofobia, negando la necessità di una presa di posizione di fronte alle numerose aggressioni ai danni di gay e lesbiche di quegli anni.
L'omofobia e il servilismo vaticano di Pier Ferdinando Casini non sono certo una novità, ma perché ci si deve sentire nel diritto di far uscire i propri anatemi dalle bocche di chi non ha detto nulla? Se si è omofobi, ci si prenda la responsabilità della propria posizione senza andare in giro a raccontare che sono i gay a chiedergli di non aver diritti!
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