Jorge Mario Bergoglio è il nuovo Papa
È Jorge Mario Bergoglio il 266º papa della Chiesa cattolica. La sua elezione giunge dalla quinta votazione del Conclave iniziato ieri, ad un mese e un giorno dall'annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI. Il nome da lui scelto per il pontificato è Francesco I.
Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, ha insegnato per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e di Buenos Aires, ricevendo l'ordinazione sacerdotale il 13 dicembre 1969. Divenuto rettore della facoltà di teologia e filosofia a San Miguel, il 3 giugno 1997 è stato nominato arcivescovo di Buenos Aires (incarico ricoperto sino ad oggi) e dal 6 novembre dello stesso anno è anche ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina. Il 21 febbraio 2001 è stato nominato cardinale da papa Giovanni Paolo II e, nello stesso giorno, è diventato anche il capo della Conferenza Episcopale Argentina (ruolo ricoperto sino al 2011).
Dal punto di vista dei diritti dei gay, in più occasioni Bergoglio ha già mostrato tutta la sua omofobia. Ad esempio nel 2009 si è fortemente scagliato contro la decisione di un giudice ha permesso il matrimonio tra due uomini e, attraverso un comunicato stampa, il Cardinal Bergoglio ha preso posizione sostenendo che la sentenza fosse «assolutamente illegale». Inoltre, dopo aver preteso un incontro urgente con il governatore locale Mauricio Macri, lanciò anatemi anche contro di lui , sostenendo che «non ricorrendo contro la decisione del giudice nel contenzioso amministrativo sul matrimonio di persone dello stesso sesso, aveva mancato gravemente al suo dovere di governante e di custode della legge».
Nel 2010, inoltre, riconfermò la sua posizione anti-gay sostenendo che i matrimoni fra le persone dello stesso sesso non fossero «semplicemente una posizione politica, ma un tentativo di distruggere i progetti di Dio».
Tra le sue altre dichiarazioni che hanno fatto scalpore, anche quella in cui asserì che: «Le donne sono naturalmente inadatte per compiti politici. L'ordine naturale ed i fatti ci insegnano che l'uomo è un uomo politico per eccellenza, le Scritture ci mostrano che le donne da sempre supportano il pensare e il creare dell'uomo, ma niente più di questo».