Parigi: la furia dei manifestanti anti-gay degenera in scontri con la polizia
I contestatori della norma sul "matrimonio per tutti" sono nuovamente scesi in piazza per chiedere che il progetto di legge, già approvato dalla Camera, venga rigettato dal Senato. Come ormai consuetudine, all'indomani dell'evento è già possibile assistere al consueto braccio di ferro sulle cifre: 300mila presenze per la autorità e 1,4 milioni secondo gli organizzatori e i giornali cattolici.
Ma nella cronaca della giornata tiene banco anche la furia di alcuni facinorosi che hanno portato a scontri aperti con le forze dell'ordine. Il tutto ha avuto inizio quando un centinaio di persone hanno cercato di sfondare i cordoni della polizia per raggiungere i prati degli Champs-Élysées, inibiti alla folla dopo gli ingenti danni intenzionali riportati in seguito alla manifestazione dello scorso dicembre. Ben presto altri manifestanti si sono uniti a loro, arrivando anche a bloccare uno degli incroci che portano all'Eliseo. Intervenuti con gas lacrimogeni ed idranti, gli agenti in tenuta anti sommossa hanno tentato di disperdere la folla ed hanno arrestato due manifestanti riconducibili a frange di estrema destra.
Poi, quasi a dimostrazione che tutto il mondo è Paese, nel corteo è stato rivendicata anche un'argomentazione che spesso si sente anche in Italia, ossia che il governo avrebbe dovuto concentrarsi sulla crisi economica e non sui matrimoni gay (quasi come se non fosse possibile fare due cose contemporaneamente). Inutile da dirsi che una simile posizione è fortemente egoistica e sottintende che le proprie esigenze personali debbano sempre e comunque prevalere su quelle altrui.