Critiche sulla Apple dopo la messa al bando di un fumetto per la presenza di sesso gay


«Come credo sia stato chiaro dalla prima pagina del primo numero, Saga è una serie dedicata a lettori adulti. Purtroppo, a causa di due immagini grandi quanto un francobollo che mostrano del sesso gay, Apple ha vietato la vendita del numero 12 di Saga attraverso qualsiasi applicazione iOS». Così Brian K. Vaughan (creatore del popolare fumetto insieme a Fiona Staples) annuncia la decisione dell'azienda di Cupertino di non permettere la vendita del nuovo albo attraverso i propri canali.
Sotto accusa ci sono due precise vignette, nelle quali è possibile scorgere una scena di sesso gay sul monitor di Prince Robot IV (un droide che ha un televisore al posto della testa), rimasto ferito sul campo di battaglia. L'idea dell'autore era quella di sottolineare l'artificialità del personaggio mostrando immagini che risultassero completamente decontestualizzate ed inappropriate per una situazione così drammatica.
«Fiona ed io potremmo semplicemente modificare le immagini in questione, ma tutto quello che abbiamo inserito nell'albo è lì per portare avanti la nostra storia», ha aggiunto Brian, sostenendo anche che l'intervento di Cuperino è un freno alla creatività e alla libertà di espressione.
Se non è certo la prima volta che la Apple viene contestata dagli autori (soprattutto in virtù del meccanismo commerciale da loro innescato, dove una fetta significativa di mercato può essere raggiunto solo dai prodotti visionati ed approvati dall'azienda), sotto accusa è anche il fatto che quella non sia certo stata la prima scena di sesso della serie. Già in precedenza, infatti, erano state raffigurate situazioni ben più esplicite o scabrose, ma tutte eterosessuali. In quel caso la Apple non ebbe nulla da ridire.
L'aver fatto calare la scure della censura proprio in concomitanza con la prima scena gay raffigurata nell'albo ha mancato di suscitare critiche e perplessità, soprattutto da parte di chi ipotizza l'uso di due pesi e due misure in base all'orientamento sessuale dei vari personaggi.

Update 11/4: Comixology, l'app di distribuzione dell'opera, è intervenuta sulla questione diramando un comunicato in cui si asserisce che Apple non ha alcuna responsabilità nella scelta, ma che la decisione di non pubblicare il fumetto sia stata presa direttamente da loro in forma preventiva e senza che l'orientamento sessuale dei protagonisti della scena influisse la loro scelta.
Tutto chiarito, dunque? Forse, ma se la raffigurazione di una scena gay non ha interferito nella scelta, perché non si è adottata la stessa formula preventiva anche per quelle di sesso eterosessuale? E perché l'editore ha lasciato infuriare la polemica senza informare l'autore della sua scelta (intervenendo, peraltro, solo in modo così tardivo)?
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