La Nuova Zelanda approva i matrimoni gay
Con 77 voti favorevoli e 44 contrari, la Camera dei Rappresentanti neozelandese ha approvato la legge sui matrimoni gay, diventando il primo Paese dell'area Asia-Pacifico e il tredicesimo nel mondo ad aver legalizzato il matrimonio fra persone dello stesso sesso. L'esito della votazione, trasmessa in diretta televisiva, è stato accolto dagli applausi dei parlamentari e del pubblico presente in aula.
La norma, presentata dalla laburista Louisa Wall e sostenuta dal premier conservatore John Key, modifica la definizione di "matrimonio" da unione "tra uomo e donna" ad unione "tra due persone". Il suo iter ha avuto inizio nell'agosto del 2012 e sono state necessarie tre diverse letture prima della sua approvazione.
La sua entrata in vigore è prevista fra quatto mesi e porterà anche al riconoscimento dei matrimoni gay contratti all'estero e all'abolizione della norma che imponeva il divorzio alle persone che avessero deciso di cambiar sesso.
In Nuova Zelanda l'omosessualità è stata depenalizzata nel 1986, mentre nel 2005 ha istituito le unioni civili aperte anche alle coppie dello stesso sesso. I matrimoni gay sono ora in legali in Portogallo, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Danimarca, Islanda, Argentina, Uruguay, Canada, Sudafrica, in nove stati Usa (Massachusetts, Connecticut, Vermont, New Hampshire, New York, Maine, Maryland, Iowa, Washington), nel District of Columbia (Usa), ad Alagoas (Brasile), in Quintana Roo (Messico) e nel distretto federale di Città del Messico.