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Brasile: evangelici in marcia contro le nozze gay

Si chiama "Marcia per Gesù" ed è un evento organizzato annualmente degli evangelici brasiliani (un'area religiosa in forza in crescita che e riunisce quasi un quinto della popolazione, spesso attingendo fedeli da una sorta di esodo dal cattolicesimo). Ma quest'anno, dopo l'introduzione dei matrimoni gay in tutto il Brasile, la manifestazione si è presto trasformata in una vera e propria marcia contro le nozze gay.
Ed è così che, al grido di «Questa città appartiene a Gesù», circa centomila manifestanti di fede evangelica si sono ritrovati a Rio de Janeiro per scandire slogan contro il matrimonio egualitario.
Durante il discorso del pastore Silas Malafaia, presidente dell'Assemblea di Dio Vittoria in Cristo, il religioso ha precisato di non voler essere polemico, ritrovandosi da lì a poco ad asserire che l'unica famiglia ammissibile è quella composta da un uomo e una donna, mentre tutte le altre forme di unione sono solo da ritenersi mere occasione per peccare (perché -si sa- è più peccaminoso avere una relazione stabile e riconosciuta con un altro uomo che dover ricorrere a forme di sesso occasionale e clandestino, ndr).
Ancora una volta, dunque, ci si ritrova di fronte a chi vuol negare l'uguaglianza di diritti sulla base di non meglio precisate motivazioni religiose. Ma, cosa ancor più grave, appare evidente il voler rivendicare la supremazia del credo religioso sulla libertà individuale, ritrovandosi così ad inneggiare una vera e propria teocrazia.


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