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Genova approva il registro delle unioni civili

Dopo Napoli, Firenze e Milano, anche il Comune di Genova ha deciso di istituire un registro delle unioni civili (omosessuali e non). Il provvedimento è stato varato dal Consiglio Comunale con 27 voti a favore, undici contrari e due astensioni (con il centrosinistra e l'M5S schierati a sostegno della norma e con Pdl, Lega Nord, Idv, Lista Musso ed Udc contrari).
Il sindaco della città, Marco Doria, ha commentato: «Si tratta di una decisione di grande valore civile, pur nei limiti delle competenze amministrative. Si riconoscono infatti diritti di persone e legami presenti e diffusi nella nostra società. Ritengo che tali temi debbano essere affrontati anche a livello legislativo».
Di parere diametralmente opposto è Lilli Lauro, capogruppo del Pdl, che ha definito la decisione come: «Solo una bandierina politica per coprire l'inconcludenza di questa giunta rispetto ai veri problemi della città. Il registro è aria fritta, non serve a nulla e danneggia la famiglia».
A complicare la discussione, infatti, è stato anche il peso delle dichiarazioni contro il registro pronunciate dell'arcivescovo Angelo Bagnasco unite ai 71 emendamenti presentati. Ma alla fine si è riuscito a far passare il principio dell'equiparazione delle coppie di fatto a quelle sposate nell'accesso ai servizi comunali.


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