Josefa Idem apre alle unioni gay


Dopo la revoca del mandato a Michaela Biancofiore, grazie a Josefa Idem si è tonati a parlare di diritti civili. Infatti, in un'intervista rilasciata a Repubblica, il ministro per le Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili ha precisato la sua posizione gay-friendly: «Non deve importare se uno ha scelto di condividere la vita con una donna o un uomo -ha detto- se una persona è gay, lesbica o eterosessuale. La cosa fondamentale è che tutti i cittadini devono avere gli stessi diritti, senza distinzione di sesso».
Eppure, solo poche righe più in basso, le prime distinzioni emergono. Alla domanda se proporrà il matrimonio egualitario come in Francia, la Idem ha risposto: «Non è importante come le chiami ma i diritti che dai. E questi devono essere uguali per tutti i cittadini, non importa con chi convivano o di chi si innamorano. Perché è ingiusto non poter stare accanto a chi ami se è malato perché lo Stato ti considera un semplice conoscente. Non devono esistere cittadini, o coppie, di serie B».
Se è pur vero che una qualsiasi forma di riconoscimento sia preferibile all'odierna assenza di diritti, dall'altro lato è difficile sostenere che i nomi non siano importanti. Un conto è permette a tutti di accedere al medesimo istituto, un altro è quello di crearne un qualcosa che -per quanto possa garantire diritti simili- risulterebbe comunque percepito e vissuto come una soluzione di ripiego al matrimonio. Quindi, seppur con qualche diritto in più rispetto al passato, ancora una volta ci si ritroverebbe ad essere considerati cittadini di serie B.
Per quanto riguarda le adozioni da parte delle coppie dello stesso sesso, Josefa Idem non dà molte speranze: «Occorre tener conto della realtà del Paese -ha dichiarato- cominciamo dalle unioni, poi si vedrà».
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