Lecco: il centrodestra contro il patrocinio allo spot anti-omofobia
Lo spot anti-omofobia realizzato dall'associazione lecchese Renzo e Lucio ha raccolto il plauso di molti: è ironico, ben fatto e molto chiaro nel messaggio. Eppure pare che alcuni politici e privati cittadini abbiano avuto da ridire sul patrocinio offerto dai comuni di Lecco e di Mandello del Lario.
A riferirlo è l'emittente locale TeleUnica (coinvolta nella realizzazione del video) che fa sapere come alcuni membri dell'opposizione abbiano manifestato l'intenzione di contestare la scelta al prossimo consiglio comunale. Considerato che il patrocinio offerto era gratuito (in pratica si dava semplicemente la possibilità di usare il logo del comune), ne consegue che non potranno addurre le solite scuse sulla necessità di spendere diversamente i soldi della collettività (che so, ad esempio per restituire i monumenti fascisti alla città, ndr) ma dovranno necessariamente attaccare il messaggio trasmesso dallo spot.
Ammesso le critiche alla loro polemica non li facciano desistere, sarà interessante vedere in che modo proveranno a contestare il fatto che il Comune si sia detto favorevole al dialogo in famiglia per superare le incomprensioni e i disagi che scaturiscono dal silenzio. Così, allo stesso modo, i servizi sociali farebbero bene a prendere nota dei nominativi di tutti quei cittadini che si sono recati al Comune per sostenere che i loro figli non debbano essere invitati a parlare in famiglia dei propri disagi, rivendicando così anche un loro presunto diritto alla violenza psicologica se la prole non dovesse corrispondere ai canoni da loro decisi (e poi ce ne vuole di coraggio per andare ai Family Day a sostenere che quello sia il modello migliore di famiglia! ndr).
L'assurdità è tale che persino il prevosto di Lecco si è schierato a favore dello spot, sostenendo la necessità di uno Stato che sia pronto ad adoperarsi per il riconoscimento civile delle convivenze fra persone dello stesso sesso.
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