La teoria dei numeri secondo i cattolici
Sono più di 20 mila (su un totale di 36.700) i sindaci che si rifiutano di celebrare nozze gay e contro la legge Taubira c'è tutta la Francia ed anche la maggioranza degli omosessuali. È questa la nuova tesi sostenuta dalla stampa cattolica per cercare di dare nuova linfa alle proteste contro l'approvazione in Francia dei matrimoni fra persone dello stesso sesso.
Dopo aver assistito alla moltiplicazione dei manifestanti anti-gay (340mila per la questura ma «un milione» per l'Osservatore Romano) e aver sentito come gli Homovox siano stati ritenuti gli unici autorizzati a parlare per conto della comunità gay, il mondo cattolico pare dunque intenzionato a voler sostenere la propria posizione diffondendo cifre e dati che poco o nulla hanno a vedere con la realtà dei fatti.
Ed è così che, se la maggioranza dei francesi si è espresso a favore delle nozze gay, pare inverosimile che più di un sindaco su due non le voglia celebrare. Ma se poi si ignora il dato iniziale e si inizia a sostiene che la popolazione non voglia le nozze gay, ecco che si può sostenere come i sindaci contrari parlino a nome dei cittadini e che ci sia la maggioranza. Una proprietà transitiva che ignora ad oggi passaggio le precedenti premesse ha solo un nome: strumentalizzazione.
Una strumentalizzazione che alle volte perde di vista anche il senso delle parole, come nel caso del cattolicissimo Tempi.it arriva a sostenere l'esistenza di una pericolosissima «lobby gay» che chiede che la legge sia rispettata. Inutile dire che le lobby vere e proprie sono quelle che cercano di ignorare le regole e le leggi e non non certo chi chiede legalità (semmai, se le parole hanno ancora un senso, si potrebbe parlare più ragionevolmente di una «lobby cattolica»...).
Ed è proprio da quelle pagine che arriva anche un'intervista a Franck Meyer, presidente del Collettivo dei sindaci per l'infanzia, che dichiara: «Il problema è se vogliamo vivere in un paese dove la libertà di coscienza, di espressione, di religione sono rispettate oppure se vogliamo entrare in un sistema totalitario». Insomma, auguratevi che la religione del vostro vicino di casa non imponga di praticare sacrifici umani, o in nome della sua «libertà di religione» avrebbe pieno diritto di uccidervi, perlomeno secondo la teoria di una libertà individuale che sovrasta la legge nazionale.
Ma il delirio non si ferma qui. Di fronte alla domanda sulle gravi minacce che il matrimonio gay porterebbe alla nazione, Franck Meyer risponde: «Penso prima di tutto al libretto di famiglia: deve essere redatto secondo accordi presi in Europa che sono stati ratificati dalla Francia. Ora la Francia si appresta a modificare tutto (eliminando i campi "padre" e "madre", ndr) senza rispettare gli accordi presi». Bhe, che dire... quelli son problemi ben più importanti dei diritti e della dignità di ogni singolo cittadino!